
Grimaldi e Ricciardi le “saracinesche”
La diretta facebook numero 6 ha visto ospiti d’onore le nostre due “saracinesche” i preparatori dei portieri Massimo Ricciardi e Nicolò Grimaldi, in arte Nik.
Incalzati dal moderatore Mauro Carrano i due preparatori hanno raccontato il percorso fatto per approdare al Corsico: “Sono stato portiere di calcio a 11 – ha detto Nik – e poi per 7 anni preparatore di calcio a 5. Poi, casualmente durante una vacanza, Daniele Gianello mi ha spiegato il progetto Corsico Calcio che stava per nascere. Così, visto che ero fermo da un anno e mezzo, mi ha stuzzicato l’idea di provare a lavorare con il settore giovanile. Da cosa nasce cosa e da li è iniziato il mio incarico di preparatore dei portieri al Corsico, che mi sta dando delle grosse soddisfazioni.”
Ricciardi ha invece raccontato: “Ho sempre fatto il portiere nel calcio a 11, anche ad ottimi livelli, ma da giovane non ero tanto scrupoloso nel seguire le “regole” e mi sono perso. Poi mio figlio ha iniziato a giocar nel Corsico nell’annata 2011. A seguire Nik e Gianello mi hanno proposto di collaborare con i portieri. Detto fatto ed eccomi qui.”
Quali sono le difficoltà del ruolo di portiere?
“E’ un ruolo particolare – afferma Nik – perché il portiere lo possiamo definire un “solitario” e l’ultimo baluardo a difesa della porta. E bisogna sempre ricordare che è in generale più difficile fare una parata che segnare un gol.”
A tal proposito Ricciardi invece sottolinea: “Ogni errore del portiere può essere determinante per subire un gol e compromettere la gara. Il suo ruolo poi è quello di secondo mister in campo, perché se è bravo riesce a guidare i compagni di reparto da dietro con i suoi richiami.”
Come è cambiato il ruolo negli ultimi anni?
“Tanto – spiega Nik – perché il gioco è diventato molto più veloce e per questo è fondamentale saper usare i due piedi, come un difensore aggiunto, per iniziare l’azione. Di conseguenza occorre far esercitare i portieri molto di più sull’utilizzo dei piedi, sulla reattività e nelle uscite a croce, sulle quali stavamo ottimamente lavorando prima delle sospensione per il Covid-19.”
Per Massimo: “Noi non ci allenavamo così tanto con i piedi come si fa oggi. Ora il portiere è veramente il secondo libero nel campo a 11 perché gioca dalla trequarti in giù, ma anche a 7 e a 9 deve cominciare a capire come giocare il pallone con i piedi nell’area, senza dover usare per forza il pallone con le mani.”
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