“MISTER ARIANNA”: TUTTO INIZIO’ IN UN VILLAGGIO IN SARDEGNA…

Oggi più che il Man of the Week, abbiamo il piacere di presentarvi “una Woman of the week” , ovvero Arianna Lopriore, mister dei 2007B.

Il mondo del calcio, da sempre piuttosto man-oriented, inizia finalmente ad aprirsi e dobbiamo dire che in questo senso a Corsico siamo molto avanti, moderni e open minded, cosa davvero non scontata…Infatti oltre alla tua figura, abbiamo un’altra donna, Alice, che allena i 2008 e Grazia che fa la dirigente…segno che anche una donna – come è giusto che sia – può dare tanto ad un gruppo di ragazzini…

Grazie Mauro per l’opportunità che mi dai nel poter raccontare quanta passione può una donna dedicare al gioco del calcio. Mi viene subito in mente come sono cambiate le cose negli ultimi anni portando come esempio Cristiana Capotondi (oltre ad essere un’ottima attrice) che riveste oggi un ruolo importante come vicepresidente della Lega Pro. Questo è l’esempio di come e quanto una figura femminile possa rappresentare il gioco del calcio, dando un bel segnale in questa società, in alcuni ambiti, purtroppo ancora sessista.

Come ti trovi con i tuoi colleghi uomini quando ti confronti su idee, metodologie, tattiche?

Con i miei colleghi mi trovo molto bene, sono trattata a pari livello, senza alcuna discriminazione, ci troviamo spesso a confrontarci su problematiche dentro e fuori dal campo. Ci diamo consigli e siamo pronti a sostituirci in caso di mancata presenza agli allenamenti: esiste un ottimo spirito collaborativo.

Da quando è nata in te questa passione per il calcio e l’allenamento? Da quanti anni alleni?

Ho iniziato a giocare a calcio a 14 anni seguendo le orme di mia cugina più grande di me di 6 anni che giocava ai tempi nella Triestina. Ho giocato ad 11 in FIGC nel Milan a Bresso, nel tempo poi ho preferito, crescendo e seguendo l’esigenze di una donna “grande”, giocare a 7 un campionato CSI nel mio oratorio di zona. Non ho mai perso la voglia e la passione per il calcio, combattendo ogni torneo con la stessa grinta e la voglia di vincere. La prima esperienza come allenatrice me l’ha data proprio Sportland, nel lontano 1997, in un villaggio in Sardegna; tutti i pomeriggi radunavo i bambini di diverse età e si faceva scuola calcio. L’ho fatto per due stagioni. Da questa avventura, ho sentito il bisogno di continuare ed ho allenato per alcuni anni una squadra femminile CSI.

Perché hai scelto Corsico per allenare?

Ho scelto il Corsico, o forse il Corsico ha scelto me, per la lunga amicizia che mi lega ad Andrea Badini. Ho espresso, durante una serata di premiazioni, il desiderio di poter allenare una squadra di bambini, perchè mi sentivo pronta ad affrontare questa nuova esperienza. Lui mi ha subito messo in contatto con Daniele Gianello ed abbiamo trovato la squadra che oggi alleno.

C’è qualcosa che aboliresti dal calcio o dal suo contorno?

Nel calcio abolirei in primis la violenza, non è retorica spiccia, ma penso che qualsiasi sport debba essere educativo sia a livello amatoriale che agonistico, quindi non tollero la violenza fisica, ma soprattutto quella verbale dettata spesso e mascherata, dall’agonismo.

Così carina…Riesci a farti rispettare nello spogliatoio pur non avendo un vocione che incute terrore?

Beh diciamo che a parte durante i primi allenamenti che sentivo una forma di imbarazzo da parte dei ragazzi in quanto donna, in seguito tutto è tornato nella normalità. Tutti mi portano rispetto anche se spesso ci vuole carattere e determinazione per farsi ascoltare. Devo altresì ammettere che ho grande solidarietà ed aiuto da parte dei genitori: noto con piacere che apprezzano il lavoro che stiamo facendo sostenendo ogni mia scelta. La squadra sta crescendo e io ne sono orgogliosa.

I tuoi calciatori ti chiamano mister  oppure  Arianna?

I miei ragazzi mi chiamano mister, così come i miei colleghi ed i genitori.

E Arianna al di fuori del calcio, che tipo di persona è?

Ho sempre pensato di dedicare la mia vita allo sport: ne ho praticati tanti, mia mamma non riusciva a starmi dietro. Ho studiato lettere moderne all’università per diventare giornalista sportiva. Ho scritto insieme a Giambattista Olivero per il Fantacalcio con la Gazzetta dello Sport nel 1999. Però per me, è stato difficile continuare quel percorso perché ho trovato un ambiente un po’ ostile, tutto maschile. Ho deciso quindi di abbandonare questa esperienza: è stata la prima volta nella mia vita che ho mollato per paura di non essere all’altezza. Ho deciso di seguire il lavoro di mio padre che ha un’azienda di calzature. Oggi il mio hobby è viaggiare non dimenticando di portare con me libri da leggere…quando leggerete questa intervista sarò in Oman.

Come sono stati questi primi 5 mesi con i tuoi 2007: tiriamo un po’ le somme arrivati a metà stagione…

A settembre mi hanno consegnato la squadra e ho capito subito che bisognava partire dai fondamentali, dall’A, B, C del calcio, ma soprattutto dare un’identità ai miei ragazzi, partendo dai ruoli. Così è stato. Con la società abbiamo deciso di giocare un campionato CSI x partire appunto da un livello più idoneo e per poter crescere. Dopo 5 mesi sono molto soddisfatta del lavoro svolto, dei risultati fin qui ottenuti e dell’impegno dei miei ragazzi.

Descrivi la tua squadra con 3 aggettivi…

Tre aggettivi per descrivere la mia squadra…bella domanda: acerba, sensibile, determinata.

Hai un episodio bello che vuoi raccontare dei tuoi ragazzini? Qualcosa che è successo e che ti ha reso orgogliosa di loro?

Sono orgogliosa di loro ogni volta che un genitore o un collega mi dice che hanno fatto grandi miglioramenti rispetto l’anno passato, sono orgogliosa di loro perchè vedo che vogliono dimostrare di essere una grande squadra credendo in quello che fanno. L’episodio che più mi ha toccato e che ricordo, è stato ricevere delle scuse da parte di un ragazzo, seguite subito da un atteggiamento  rispettoso e corretto, quindi coerente alle scuse ricevute.

Domanda scontata, ma d’obbligo: cosa ti aspetti dalla seconda parte di stagione?

Mi aspetto di arrivare tra le prime due in classifica e giocarmi la finale del primaverile. Presuntuosa? Assolutamente no, ma bisogna sempre essere un po’ ambiziosi per provare a vincere!

Infine…in che ruolo giocherai nel prossimo torneo dei genitori??Sei pronta a vendere cara la pelle?

Nel torneo dei genitori vorrei giocare in fascia sinistra, pronta a combattere con i denti sul campo, come lo sono fuori, una guerriera.

Ultimissima….E l’anno prossimo? Ti vedremo ancora seduta in panchina pronta a combattere?

L’anno prossimo vorrei continuare il percorso iniziato con la mia squadra, x migliorare e… VINCERE.

Grazie Arianna, buon lavoro e Forza Corsico!!

Grazie a te, Forza Corsico!

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